Lampo Scalo Farini

As if you know nothing

14.12.2023

Lampo Scalo Farini

As if you know nothing

14.12.2023

14.12

As if you know nothing

LAMPO MILANO presenta as if you know nothing, una mostra personale di Erjola Zhuka, a cura di Elsa Barbieri.

Letteralmente, come se non sapessi – o sapeste – nulla. Eppure simile vuoto non testimonia affatto una perdita, materiale o immateriale, al contrario favorisce quel processo di straniamento che spalanca, insolitamente e ai nostri occhi, paesaggi, esteriori e interiori, sconosciuti, sorprendenti come potrebbe esserlo uno scenario familiare osservato da uno sguardo estraneo.

Erjola Zhuka costruisce, con il mezzo fotografico, narrazioni visive di paesaggi familiari e realtà quotidiane che mettono in movimento il legame rituale con lo spazio giocando, a pieno e su questo piano, la necessaria rielaborazione dell’identità tra ciò che rimane costante e il cambiamento. L’immaginario infatti, come la concretezza, i tempi, i paesaggi e le mete, cambiano molto; mentre la carica coinvolgente dei corpi, o delle architetture, piuttosto che degli oggetti, rimane viva attraverso i millenni e nel dialogo con le diverse culture, anche nel saper cogliere e far parlare le mutazioni e le potenzialità del sentire umano.

Se nei corpi, di ogni età, possiamo riconoscere tipi sociali imprevedibili, nei paesaggi familiari scopriamo una pluralità di significati, da quelli più ampi, comuni o straordinari, a quelli che prendono forma nella particolarità biografica delle vicende. Auspicando una sosta sulle domande che essi pongono e proponendo una complessità illuminante in grado di discernere tra l’essere percepiti da se stessi e/o dagli altri, Zhuka ci fa transitare attraverso i paradossi rappresentati dall’immagine individuale, culturale e collettiva dei suoi soggetti, degli oggetti di cui fanno uso e degli spazi che abitano, o attraversano. Se consideriamo il paradosso, come voleva la letteratura greca, una breve narrazione di fatti straordinari o aneddoti bizzarri tratti dalla natura e dalla storia, o se invece lo intendiamo nei termini di proposizione formulata in

apparente contraddizione con l’esperienza comune o con i principi elementari della logica, ma che all’esame critico si dimostra valida, la sostanza di questa lettura resta invariata: le fotografie di Zhuka sfondano i condizionamenti insistenti, persistenti e resistenti della cultura di massa e confutano un approccio distratto allo sguardo.

Non c’è una lettura univoca o predefinita, tanti sono i livelli di lettura a perdersi, a rinvenire percorsi, tracce, passaggi segreti e consonanze, a farsi sorprendere da idiomi differenti che trovano il modo di comunicare tra loro. Il primo è fotografico: si guarda. Poi, aumentando la profondità di campo, si intuiscono storie e relazioni, e una volta varcato questo confine si scopre, con favorevole sorpresa, che esiste un rapporto di appartenenza fra le persone e il paesaggio: la dissonanza iniziale che può cogliere lo spettatore nel confronto con mondi apparentemente privi di riconoscibilità, lascia spazio alla rivelazione di legami imprevedibili e più solidi. Ogni opera apre a un territorio più vasto, fotografa il macrocosmo di Zhuka e sconfina nelle altre in un dialogo ininterrotto che stratifica la mostra.

È allora forse proprio la verifica di senso il cardine di as if you know nothing, che propone anziché asserire, con l’invito ad abbracciare una prospettiva di way of being più spontanea e meno socialmente determinata e precostituita, così da permettere all’identità, agli spazi e agli oggetti, di ricostruirsi e risignificarsi partendo da sé e perseguendo una logica alternativa, in continuo divenire, come un crogiolo di interazioni sempre in corso tra versanti individuali e collettivi.

Elsa Barbieri